MALDINI ROMPE IL SILENZIO: “TORNARE AL MILAN? SI MA SOLO SE…

Io mio ritorno al Milan è legato indissolubilmente a un cambio di proprietà. Con l’attuale gestione, non credo ci siano più le condizioni per una collaborazione proficua e basata su una visione condivisa.”

Le parole di Maldini sono un vero e proprio atto d’accusa nei confronti della proprietà attuale, guidata da Gerry Cardinale e dal fondo RedBird Capital Partners.

L’ex capitano non ha esitato a esprimere il suo disaccordo con le scelte strategiche operate negli ultimi mesi, scelte che a suo dire hanno portato a risultati sportivi al di sotto delle aspettative e della storia gloriosa del club.


“Hanno fatto delle scelte che, a mio avviso, si sono rivelate sbagliate,” ha dichiarato con un tono serio. “I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non voglio entrare nei dettagli tecnici o tattici, ma credo che la mancanza di una visione sportiva chiara e condivisa abbia pesato enormemente. Il Milan è un club che merita di competere ai massimi livelli, in Italia e in Europa, e in questo momento vedo delle difficoltà oggettive nel raggiungere questi obiettivi.”


Maldini ha poi ripercorso la sua esperienza da dirigente, ricordando anche i momenti difficili affrontati durante la sua gestione, ma sottolineando la capacità di superare le avversità grazie a una forte unità d’intenti e a una strategia ben definita.


“Anche quando c’ero io, abbiamo attraversato momenti negativi, è inevitabile nel calcio,” ha ammesso con onestà. “Ma penso che ne siamo usciti alla grande, costruendo una squadra competitiva, riportando il Milan a vincere lo Scudetto dopo tanti anni e raggiungendo le semifinali di Champions League.

Questo è stato possibile grazie a un lavoro di squadra, a una condivisione di obiettivi tra la dirigenza, l’allenatore e i giocatori, e a un forte senso di appartenenza. Poi Cardinale mi ha detto che Continua a leggere